Accordo tra UniVR e Terre di Fumane nel ricordo di Franco Allegrini e Roberto Ferrarini

A distanza di un anno dalla scomparsa di Franco Allegrini, viene presentata oggi, la partnership tra Terre di Fumane e il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche dell’Università degli Studi di Verona, finalizzata a proseguire e sviluppare progetti di ricerca legati alla vitienologia, con lo scopo di migliorare ulteriormente il servizio reso alle aziende agricole di una delle zone d’Italia con più elevata vocazione alla produzione di vini di altissima qualità della Valpolicella, noti in tutto il mondo.

Terre di Fumane è una società agricola consortile nata nel 1996 grazie alla brillante idea imprenditoriale del vitivinicoltore Franco Allegrini, nonché agli studi del Professor Roberto Ferrarini, docente di Enologia all’Università di Verona, e che allo studio della tecnica dell’appassimento aveva dedicato grande impegno fin dagli anni ottanta del secolo scorso.

Nei due fruttai – via Ponte Vaio, intitolato a Roberto Ferrarini e via Flaminio Pellegrini, intitolato a Franco Allegrini – vengono custodite ed appassite, le uve destinate alla produzione dei vini più nobili della Denominazione Valpolicella: l’Amarone ed il Recioto.

Il rapporto con l’Università è seguito dal “Gruppo tecnico-scientifico Allegrini-Ferrarini” costituito da Terre di Fumane, di cui è emanazione e parte, è presieduto dall’amministratore unico pro tempore della società e di cui fanno parte Matteo Allegrini, Elisa Ferrarini e gli enologi Enrico Nicolis e Gian Maria Ciman.

Un modo per ricordare e onorare la memoria di Franco Allegrini e Roberto Ferrarini e che viene presentato oggi nella sala in aula Ferrarini a Villa Lebrecht alla presenza dei proff. Diego Begalli, delegato del Rettore per i rapporti con le imprese, Maurizio Ugliano responsabile del corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia, e Giovanni Battista Tornielli, docente di Viticoltura.

Chiude la presentazione un messaggio in video di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che ha sottolineato come: “non si può guardare al futuro se non si ha l’onestà intellettuale di riconoscere l’importanza del lavoro e dell’impegno delle persone che, come lo sono Roberto Ferrarini e Franco Allegrini, hanno contribuito per scrivere la storia di un territorio”.